IL PROGETTO

A QUALCUNO IL PUNK HA SALVATO LA VITA ; A QUALCUNO HA APERTO GLI OCCHI E LA MENTE AD ALTRI ( SPECIALMENTE A CHI ESAGERAVA COL VOLUME ) LE ORECCHIE .LO DICO SUL SERIO A QUALCUNO IL PUNK HA CAMBIATO LA VITA ……. PER SEMPRE!!!!!! ( Marco Pandin )
Punk , hard core , oi ……. In Italia nei famigerati anni ottanta…..!!!! Anni duri e violenti dove volano pallottole gli anni del declino del sogno italiano. Un paese l’Italia segnata da tensioni e scontri frontali tra opposte fazioni l’autonomia stà morendo e il punk travolgerà tutto. In queste pagine sono raccontate con le voci dei personaggi emozioni sogni e bisogni di una generazione folle e creativa di punk e skins italiani. Il punk è stato soprattutto una rivoluzione dei costumi, rappresentando a tutti gli effetti una sub cultura portatrice di nuovi valori e nuovi obbiettivi. Il primo “punk” , quello comunemente indicato come PUNK ’77 per intenderci , non riusci’ subito a far presa sulle coscienze dei giovani italiani , ancora testardamente persi nel labirinto dell’ideologia e della politica ….. Pochi furono i casi in cui il fenomeno punk, e tutto il simbolismo del “ NO FUTURE” ad esso collegato , riusci’ a far germogliare il proprio potenziale contro culturale , tale era la mancanza di precise informazioni non manipolate dai mass media. Le principali città italiane in cui si assistette alla nascita di tale fenomeno sottoculturale furono : Milano attorno alla Kaos Records e a gruppi quali Gags , X Rated , Mittagaisen e i Decibel di Enrico Ruggeri ……… ; Pordenone , centro vitale e creativo , che sotto il nome di “ Gran Complotto “ , ha prodotto ottimi gruppi di puro punk rock : Tampax , Hitler SS , Walt Disney Production e gli Ice And The Iced ( presenti su questo numero ) ; Bologna con i Gaznevada e gli Skiantos ……. Ma era tutto cosi ingenuo e marginale ….. In Italia i punk li vedevi a Sanremo e tutto ciò che arrivava da oltre manica spesso era frainteso limitandosi al solo aspetto estetico. “ e poi nel ’77 , quello iniziale , sarà durato sei mesi e di questa fase in Italia sono arrivati al massimo degli articoli , qualcuno ha drizzato le orecchie , ma da noi all’epoca ci si occupava di tutt’altre cose ; dal ’77 fino all ’80 qui si faceva tutt’altro che preoccuparsi di mettere una spilla da balia al naso. Questa concezione del punk cambiò profondamente a partire dagli anni ’80 con l’affermarsi dell’hard core e dell’ Oi!. L’hard core ha reso ancor più accessibile la musica anche a chi non sapeva affatto suonare …. Ma a differenza del punk rock dei primi anni , l’hard core permise di sviluppare in pieno il concetto del DO IT YOURSELF , ovvero oltre a rendere la musica accessibile a tutti permetteva ai gruppi di AUTOPRODURSI i loro dischi. Fu questo l’elemento che differenziò l’hard core dei primi anni ottanta dalla situazione precedente. L’Italia punk hard core era costituita da un a serie di piccoli collettivi locali attorno ai quali gravitavano band musicali , piccoli e medi distributori di materiale autoprodotto , fanzine , programmi radio in emittenti locali , circoli o spazi occupati dove organizzare in piena autogestione diverse iniziative musicali…….! I collettivi più importanti perché più numerosi e attivi erano quelli di : - Torino ( Kollettivo Punx Anarchici ) la cui base operativa era il Centro Di Incontro Di Vanchiglia , qui provavano quasi tutti i gruppi della scena torinese : Indigesti , Nerorgasmo , Declino , Kina ecc..! Con la chiusura del Centro Di Incontro le attività del Kollettivo si trasferirono al Centro Sociale “ El Paso “. - Milano con il Virus , spazio sociale e abitativo occupato da anni dagli anarchici milanesi , sede operativa dei Wretched e della Chaos Records nonché degli Alternativita , Antigenesi e altri gruppi della scena meneghina. - della Toscana con il Victor Charlie , centro musicale / culturale associato all’A.R.C.I. , qui suonavano e provavano tutti i gruppi del “ Gran Ducato Hard Core “ ( C.C.M. , I Refuse It , Putrid Fever , Juggernaut , Wardogs ecc . ) e operava la Belfagor Records. – Bologna divisa tra le due anime del punk ….. da una parte Helena Velena i Raf punk e l’Attack Punk Records voce degli anarco punk , dall’altra Steno i Nabat e la Campane A Stormo Records voce dei kids di strada e del punk reale…..!!!! A sud la scena punk era meno attiva e marginale a causa di una realtà socioculturale assonnata e reazionaria ; solo a Bari con il centro sociale occupato “La Jungla “ che prese il nome del locale kollettivo punk anarchico , qui suonavano e provavano i Chain Reaction i Last Call e gli Skizo ; Roma rappresentata da gruppi di notevole talento ( Bloody Riot , Shotgun Solution , Klaxon , FUN , High circle , ecc… ) …. I punk riuscirono a organizzarsi e a “ Sopravvivere “ …. Gli altri dovettero emigrare. Un ruolo di controinformazione fondamentale fu ricoperto dalle fanzine o meglio punk zine . In quegli anni ne nacquero a decine , alcune davvero ben fatte ( Testa Vuote Osa Rotte di Milano/Como , Nuova Farenaheit di Udine , Amen di Milano , Archeopteryx di La Spezia , Disforia di Torino , Attack di Bologna , G.D. H.C. di Pisa/Firenze , Linea Diritta di Milano , Protesta e Sopravvivi di Modena , la Pannokkia/la Pernakkia/la Parrokkia di Roma…….. ). A partire dal 1984 venne pubblicata fino al 1986 “ PUNKAMINAZIONE “ un bollettino informativo con una redazione itinerante e veniva gestita direttamente dai collettivi punk che ne facevano parte. Ogni città o scena punk locale aveva una pagina a disposizione per riportare quello che succedeva nella propria zona. Anni dopo sul finire degli ’80 si tentò di proseguire l’esperienza di Punkaminazione con la Lega Dei Furiosi. Nel giro di pochi anni però sia gli obiettivi che le strategie dei primi punk mutarono in modo profondo a seguito di differenze comportamentali ,musicali, ideologiche ed estetiche; Da una parte i punx anarchici legati al Virus di Milano o alla Attak Punk Records di Bologna ……. E dall’altra i punx nichilisti, nel mezzo i punx “ filoamericani” del Granducato Hard Core e del Victor Charlie. I Punx anarchici sono stati quelli più attivi, vuoi per la disponibilità di spazi dove organizzare concerti ed iniziative varie, vuoi per l’ intelligenza di alcuni personaggi ed erano rappresentati dal punto di vista musicale da alcune band molto impegnate politicamente come : i Raf Punk, Wretched, Contrazione, 5°Braccio, Bad Boys, Lager, Fall Out ecc. I Punx nichilisti, invece, erano legati ad una concezione più stradaiola e reale del Punk, spesso divisi e mal organizzati, ma espressione di quella rabbia e di quella istintività che solo il Punk iniziale ha avuto. Molti nichilisti istintivamente seguirono la via tracciata dai Nabat a Bologna, dai Bloody Rioct e degli Shotgun Solution a Roma, dei Nerorgasmo a Torino…….! La principale differenza tra i Punx anarchici ed i Punx nichilisti era che per i primi il Punk rappresentava principalmente un movimento politico all’interno della galassia anarchica per i secondi invece il Punk era principalmente musica e tutto il resto non aveva poi tanta importanza. In queste pagine e nel CD allegato potrete leggere ed ascoltare , attraverso la voce dei personaggi, “l’aria che tirava” , la realtà di quegli anni e capire le sue contraddizioni i suoi successi e le sue sconfitte……… senza mitizzare ne screditare chicchessia ….!!! Per concludere , prendo in prestito le parole di Marco Pandin da “Nel cuore della bestia – Storie personali nel mondo della musica bastarda” …….. “Ad un certo punto l’aria si fece irrespirabile …… niente e nessuno andava più bene. Erano dei poseurs borghesi certi gruppi punk come i Chelsea Hotel perché cantavano in inglese e non in italiano , ma c’era da obbiettare anche su altri gruppi che cantavano in italiano come i Detonazione di Udine perché non erano abbastanza punk e non sufficentemente anarchici. Era sbagliato seguire i gruppi punk hard core del Gran Ducato Hard Core perché puntavano troppo sull’abilità tecnica ed i loro testi non erano sufficentemente politicizzati, ma c’era da ridire anche su chi seguiva i Nabat perché scrivevano resti troppo politicizzati e reali e comunque erano degli skin e non dei punk. Erano dei capitalisti e dei venduti i Raw Power e i Negazione perché avevano cominciato a suonare e a stampare dischi all’estero ottenendo un buon riscontro , ma erano dei fottuti bastardi anche i Crass perché non avevano accettato di suonare a Comiso …… erano dei bastardi traditori compromessi col sistema quelli del Victor Charlie di Pisa che si erano associati all’A.R.C.I. pur di riuscire a tenere aperto il loro centro ….. E CHE CAZZO!!!!! HO IMPARATO CHE IL PUNK PRESO ALLA GOLA DAI LEADERS DAI MILITANTI E DAGLI INTEGRALISTI E’ DIVENTATO SOLO UN’ALTRA OCCASIONE SPRECATA, UN’UTOPIA RIMASTA TALE, UN SOGNO ANDATO A MALE !!! “